I 6 ERRORI CHE UNO SCRITTORE DEVE EVITARE

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Bentrovati a tutti i giovani scrittori o aspiranti tali.
Da ormai diversi anni lavoro nel campo dell’editoria mi sono ritrovata a confrontarmi con moltissimi autori, ognuno con il proprio genere e il proprio stile.
Lavorare con un nuovo autore è sempre una sfida entusiasmante, perché per poter editare un’opera bisogna, per prima cosa, comprendere a fondo lo stile del suo creatore, assimilare le sue idee e intervenire sul testo senza paura ma nel rispetto più profondo di quello che ha creato. Cosa che, come immaginerete, non è affatto facile.
Ogni autore è diverso, come diversa, unica e insostituibile è la sua opera.
Nonostante questo, però, mi è capitato davvero molto spesso di ritrovare in scrittori, opere e generi diversi la stessa tipologia di errori e da questa mia esperienza nasce quindi questo post dedicato a

i 6 errori che uno scrittore deve evitare.

Ovviamente qui non si parla di errori di battitura, grammaticali o di sintassi (per quanto sia sempre buona norma controllare e ricontrollare), ma di veri problemi strutturali che possono andare a inficiare il successo di quella che, altrimenti, potrebbe essere una buona storia. Vediamoli insieme:

Errore n.1: Non essere un lettore

Ogni buon autore, si sa, deve per prima cosa essere un ottimo lettore. Non si può realmente pensare di avere successo dedicandosi a un genere letterario se non lo si conosce più che bene. E neppure di innovarlo. Per creare qualcosa di nuovo bisogna, prima di tutto, sapere cosa già è stato fatto, imparare quale siano il ritmo, gli elementi costituenti del genere, le regole del gioco e i suoi limiti… in modo da poterli trasformare.
Se, quindi, avete scelto di dedicarvi a un genere in particolare il mio consiglio è: leggete, leggete e ancora leggete. Tutto quello che vi capita sottomano.

Errore n.2: Copiare lo stile di un altro autore

Avete letto un libro bellissimo, incredibile, che vi ha lasciato qualcosa dentro e, soprattutto, ha uno stile impareggiabile. Niente di più normale che vogliate riuscire a replicarlo nella vostra opera, tuttavia sappiate che, di base, non è una buona idea.
Se lo stile dell’autore che tanto amate coincide con il vostro allora ben venga, ma se non è esattamente lo stesso, allora lasciate perdere. Trovate un vostro stile, un vostro modo di raccontare la vostra storia. Credetemi, la resa sarà infinitamente migliore.
Negli ultimi anni mi sono capitati tantissimi libri in cui gli autori cercavano di replicare lo stile di George R. R. Martin nel Trono di Spade. Interi libri, con decine di personaggi – con il punto di vista che saltava dall’uno all’altro ogni poche righe, senza continuità – per i quali occorreva talmente tanto spazio da rubare capitoli interi all’azione e che, per la maggior parte, non riuscivano nemmeno ad avere spessore psicologico.
Non importa quanto la storia possa, di base, essere bella: se è gestita male siete solo voi a rimetterci.

Errore n.3: Scegliere un genere perché “è di moda”

C’è stato un lungo periodo in cui tutti i libri che mi venivano inviati da editare erano “romanzi rosa erotici”. Era l’inizio del 2012 e tutti impazzivano per Cinquanta sfumature di grigio. Prima c’era stato il periodo urban-fantasy legato a Shadowhunters e prima ancora la Harry Potter mania. Immagino non serva dirvi che la maggior parte dei testi arrivati erano dei tentativi di copia mal riusciti. Ora, non dico che non sia importante cavalcare l’onda di un successo seguendone la scia, come so anche che è importante scegliere il momento più adatto per un dato genere (ricordate? Ne abbiamo parlato in questo articolo). Tuttavia, come ho detto poco sopra, se un genere non è “il vostro”, difficilmente riuscirete a tirare fuori qualcosa di buono. Quello che scrivete dovete “sentirlo”, ma sentirlo sul serio. Se quando vi chiedono “qual è il vostro genere” non sapete rispondere al volo o la vostra risposta è “tutti”, i casi sono solo due: o non lo avete ancora trovato, o siete dei medium e gli spiriti di innumerevoli scrittori dipartiti si divertono a giocare con voi.

Errore n. 4: Inserire nuovi personaggi perché non sapete più come andare avanti

Se a metà storia vi trovate a dover inserire un nuovo personaggio, a cui non avevate pensato prima, perché vi serve un deus ex machina, be’, allora avete un problema. La maggior parte degli autori scrive di getto, a braccio, con solo una vaghissima idea (e molto spesso neanche quella) di ciò che dovrebbe succedere. In realtà, seppure l’estro creativo e l’ispirazione sono fondamentali, è importante partire con un’idea molto chiara almeno dei punti fondamentali della storia. Se vi serve un nuovo personaggio per trarre d’impaccio i vostri protagonisti, impantanati in una situazione senza uscita, significa che questi punti fondamentali non erano stati ben valutati e, in questo modo, rischiate di perdere il lettore. Una buona idea, prima di iniziare a scrivere, è quella di buttare giù un canovaccio delle scene il più dettagliato possibile, una specie di elenco dei punti chiave degli eventi e delle loro soluzioni, in modo da non rischiare di trovarvi nei guai.

Errore n. 5: Ignorare la linea temporale

Il canovaccio del punto precedente è una buona idea anche per delineare una linea temporale dello svolgimento della storia. In alcuni generi di romanzi più che in altri (come nel caso dei gialli e dei romanzi rosa), la linea temporale è molto importante e può addirittura fare la differenza tra il successo e il fallimento. In un libro giallo, ad esempio, se il detective ricostruisce una serie di spostamenti di un criminale, questi devono essere coerenti e credibili, o il lettore comincerà a dubitare della realizzabilità degli eventi. In un libro fantasy, invece, in cui i tempi spesso si dilatano moltissimo, la ferrea rigidità della linea temporale ha meno senso, ma vanno comunque rispettate delle regole di base.
Il che ci porta all’ultimo errore da evitare.

Errore n. 6: Stravolgere le regole

La scrittura è libertà, la fantasia può volare senza confini, si possono creare mondi incredibili in cui esistono i draghi e la magia, in cui si può scoprire di essere un angelo o un demone, oppure di riuscire a comunicare con gli animali.
Ma allora perché parlare di regole?
Per quanto un intero universo possa essere completamente inventato è comunque necessario che abbia delle regole. Se un personaggio compie cose incredibili anche per il mondo in cui vive, il fatto va giustificato nel miglior modo possibile o il lettore comincerà a dubitare (ricordate come funziona la sospensione dell’incredulità?) e lo perderete. Il problema è tanto più stringente quando le scene sono ambientate nel presente. Il lettore conosce il mondo, quindi si porrà molte più domande che nel caso di un regno fantastico.
Se si parla di una torrida estate in California, non si possono inserire i ciliegi in fiore (per quanto scenografici) se non si trovano in una sorta di serra; se un uomo fugge saltando dal tetto di un palazzo all’altro, non può fare un salto di dieci/quindici metri come se nulla fosse (a meno che non sia Neo in Matrix); se un ragazzo scopre di avere dei poteri magici ma non sa controllarli, serve che al suo personaggio sia dato un tempo credibile perché impari.
Insomma, è importante controllare i particolari perché, alla fine, sono proprio quelli a fare la differenza.

Speriamo che i nostri consigli possano esservi utili e ricordate che noi di NovaEditoria siamo a vostra disposizione per qualsiasi consiglio o domanda e che per contattarci è sufficiente inviare una mail tramite il form nella pagina Contatti.

E voi cosa ne pensate di questi consigli? Siete d’accordo o la pensate diversamente? Diteci la vostra in un commento!

Foto di ds_30 da Pixabay

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