LA GESTIONE DEL PUNTO DI VISTA

Gestione PDV copertina

Bentrovati, amici lettori.
Oggi ci occupiamo di un argomento assolutamente fondamentale nella stesura di un romanzo: la gestione del Punto di Vista.

Si tratta di un argomento molto vasto e tecnico, dalle molteplici sfumature e che è influenzato anche dalla moda del momento, di conseguenza ci limiteremo, qui, a darne un’introduzione andando a dare un’occhiata alle varie tipologie esistenti usando qualche esempio per poter essere più chiari.

Con il termine Punto di Vista (PdV), si definisce l’angolazione dalla quale ci viene mostrata la storia. Il tipo di narratore e la sua focalizzazione – di cui parleremo tra poco – sono infatti gli elementi attraverso i quali l’autore decide cosa mostrare al suo lettore e come farlo.

L’autore può scegliere il tipo di focalizzazione e di narratore che preferisce, in genere quello che gli sembra più congeniale e di più semplice gestione, ma va anche detto che alcuni testi hanno ormai fatto scuola e che i narratori sembrano ormai più legati al genere che non al singolo romanzo.

Esistono oggi, principalmente, due diversi tipi di narratori: il narratore in prima persona e quello in terza persona.

Un esempio famoso di narrazione in prima persona è Twilight, di Stephenie Meyer. Tutta la saga, infatti (con la sola eccezione del quarto libro), viene narrata dal punto di vista di Bella, la protagonista, con una focalizzazione interna. Il lettore, quindi, vede attraverso i suoi occhi, sente le sue emozioni, vive le sue stesse esperienze attraverso la sua stessa voce.

“Non hai fame?” chiese lui distrattamente. “No”. Non mi andava di dirgli che avevo lo stomaco pieno… Di farfalle.

Anche una narrazione in terza persona può avere la focalizzazione interna. Pensiamo, ad esempio, a Harry Potter.

«Sveglia!» urlò. Harry sentì i suoi passi avviarsi verso la cucina e poi il rumore della padella che veniva messa sul fornello. Si girò sulla schiena e cercò di ricordare il sogno che stava facendo. Era un bel sogno. C’era una motocicletta volante. Ebbe la strana sensazione di averlo già fatto qualche altra volta.

Nonostante la narrazione non avvenga dalla stessa bocca del protagonista, il lettore conosce i suoi pensieri, le sue sensazioni e le sue emozioni e può interpretare gli altri personaggi solo attraverso i suoi occhi (sappiamo che ci sono dei capitoli che fanno eccezione, ma come per Twilight appartengono a una fase molto avanzata della saga).

Sia la narrazione in prima persona che quella in terza possono essere utilizzate all’interno di un racconto “multifocale”.

In sostanza, questo significa che è possibile passare dal PdV di un personaggio a quello di un altro. In molti dei libri di Agatha Christie, specialmente quelli in cui la narrazione non è affidata al personaggio di Hastings, la focalizzazione interna si sposta tra i veri personaggi del dramma, mostrandoci i pensieri e le emozioni ora dell’uno ora dell’altro dei vari sospettati che parlano in prima persona.

L’esempio cardine degli ultimi anni della narrazione in terza persona multifocale, con focalizzazione interna, invece, è data da Game of Thrones.

In questa saga, infatti, più che in ogni altra, c’è un passaggio continuo da un personaggio all’altro, da un PdV all’altro, che ci mostra comunque l’interiorità per protagonista del momento.

La focalizzazione esterna è di gestione più complessa. Difficilmente si applica alla narrazione in prima persona, come è facile immaginare, e di solito si trova in relazione alla narrazione in terza persona (ci sono altri casi, ma li vedremo in articoli futuri, per non complicare troppo la spiegazione).
Come dicevamo, per gli autori emergenti in particolare, questo tipo di focalizzazione risulta più ostica, perché non permette di scendere in profondità nel personaggio. Sebbene possa essere usata per una visualizzazione “dal basso”, ravvicinata, tuttavia non consente di mostrare direttamente pensieri e sensazioni dei personaggi, costringendo l’autore a trasmetterli tramite altre vie, creando spesso confusione.

Esiste anche un altro tipo di focalizzazione: la focalizzazione zero. Di solito, questo tipo di focalizzazione è utilizzata in associazione con il narratore onnisciente. È come se la prospettiva del lettore fosse impostata in una visualizzazione dall’alto.
Il narratore onnisciente sa tutto, vede tutto e, quindi, può indirizzare l’attenzione del lettore dove e come vuole.

Uno degli esempi più classici di narratore onnisciente con focalizzazione zero è I Promessi Sposi, di Alessandro Manzoni.

Oggi il narratore onnisciente non è più molto apprezzato, si può dire che sia passato di moda, ma resta di fatto una delle possibili scelte con tutti i suoi pro e i suoi contro.

Uno dei problemi più comuni, negli autori con poca esperienza, è data proprio dalla gestione errata o troppo libera dei PdV.

La prima cosa di cui tenere conto è che nel momento in cui si sceglie una focalizzazione e un PdV poi bisogna mantenerlo.
Se si sceglie, ad esempio, una narrazione in prima persona con focalizzazione interna, non è possibile, di punto in bianco, mostrare “in chiaro” il pensiero di un altro personaggio. Lo stile della narrazione deve essere univoco e coerente.

Allo stesso modo, non è un problema decidere di utilizzare più personaggi, creando un romanzo corale, ma il passaggio dal PdV di uno a quello dell’altro deve essere chiaro e ponderato, per non creare confusione nel lettore.
Se, per esempio, cominciate un paragrafo osservando la scena la punto di vista del personaggio X, non è saggio passare immediatamente dopo a quello del personaggio Y.
Anche riproporre la stessa scena attraverso gli occhi di più personaggi può essere rischioso. Questo tipo di escamotage può essere valido sulla base delle vostre scelte stilistiche, ma se non è utilizzato con parsimonia e attenzione può ottenere l’effetto di disorientare il lettore, che sarebbe costretto a tornare indietro nella lettura per capire chi stia “parlando” in quel momento.

Sulla gestione del Punti di Vista all’interno di un’opera letteraria ci sarebbe molto altro ancora da dire e da approfondire, ma come prima infarinatura pensiamo che sia al momento sufficiente e rimandiamo ai prossimi articoli.

Nel frattempo vi ricordiamo che la nostra redazione è sempre disponibile per domande e approfondimenti: è sufficiente scriverci compilando il form nella pagina Contatti.

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