– Grandi donne che hanno cambiato il mondo, Kate Pankhurst, 2017.
– L’avventuroso libro per ragazze coraggiose, Andrea J. Buchanan – Miriam Peskowitz, 2017.
– Storie e vite di superdonne che hanno fatto la scienza, Gabriella Greison, 2017.
– Le donne son guerriere – 26 ribelli che hanno cambiato il mondo, I. Civico – S. Parra, 2017.
– Cattive ragazze. 15 storie di donne audaci e creative, Assia Petricelli – Sergio Riccardi, 2017.
– Donne di scienza – 50 donne che hanno cambiato il mondo, Rachel Ignotofsky, 2018.
– 20 bambine straordinarie che hanno cambiato il mondo, S. Bursi – M. E. Gonano, 2018.
– Io sono una ragazza ribelle – Storie incredibili di donne coraggiose, AA.VV., 2018.
– Le più belle storie di donne coraggiose, Valentina Camerini, 2019.
– Il libro delle ragazze. Crescere, cambiare, aprirsi al mondo, Kyung-Sun Lee, 2019.
– Storie avventurose di bambine coraggiose, Stefano Bordiglioni – Roberto Piumini, 2019.
– Indomite. Storie di donne che fanno ciò che vogliono, Vol. 1 e 2, Pénélope Bagieu, 2019.
– Donne senza paura. 150 di lotte per l’emancipazione femminile. Libertà, uguaglianza, sorellanza, Marta Breen – Jenny Jordhal, 2019
– Storie di donne mitologiche per bambine mitiche, E. Salvi – F. Corradini, 2020.
L’elenco potrebbe continuare, ma credo che abbiate già intravisto un pattern fra tutti questi titoli, giusto?
Questi e le decine di altri titoli che non ho elencato, sono tutti epigoni di un libro che ha avuto una fortuna incalcolabile in quanto ha saputo intercettare un vuoto di mercato.
Cos’è un vuoto di mercato? È un’area grigia, non ancora esplorata, e intercettarne una significa suscitare un bisogno che prima non c’era, significa reinventare un genere, significa dare il via a una moda, significa creare un caso editoriale.
Ma andiamo con ordine. È il 2016, la quarta ondata di femminismo, che oggi si definisce intersezionale, sta spingendo sempre di più e sempre in nuovi modi per raggiungere la totale emancipazione femminile. Ciò di cui si sente di più la mancanza, si fa notare in questi anni, sono i modelli femminili in ruoli chiave per lo sviluppo della storia umana. Mentre il bambino ha davanti a sé un parterre più o meno infinito di possibilità, dallo scienziato al pilota di aerei, dall’inventore al politico, dal dottore all’astronauta (e per lui sarà invece più difficile immaginarsi ballerino, maestro d’asilo o estetista), per la bambina le opzioni di cui possiede numerosi esempi e modelli a cui ispirarsi sono tutte collegate con attività, in qualche modo, di cura: maestra, infermiera o semplicemente casalinga; ricordiamoci infatti che in Italia il 70% del lavoro familiare è a carico della donna e solo il 50% delle donne lavora a tempo pieno.
È in questo panorama che, guardando ai libri per bambini (e bambine), primissima “formazione” che riceviamo, sia pure sotto forma di passatempo, ci si comincia ad accorgere che la divisione tra “cose da maschi” e “cose da femmine” comincia proprio da lì (in realtà comincia anche prima, ma questa è un’altra, lunghissima, storia). Da questa osservazione Elena Favilli, allora scrittrice e giornalista e Francesca Cavallo, anche lei scrittrice con formazione teatrale, entrambe italiane, ma residenti negli Stati Uniti da diversi anni a tutto il 2016 e già collaboratrici in altri progetti (come la Startup TimbuktuLabs, fondata a San Francisco nel 2012 e ora nota come Rebel Girls), traggono l’idea per realizzare un genere di libro relativamente nuovo nella narrativa per l’infanzia, ma già molto in voga tra gli adulti: il libro di empowerment, in questo caso femminile: un’antologia di storie di donne che in qualche modo hanno sfidato l’autorità o superato ostacoli e affrontato ostilità per riuscire a realizzare il proprio sogno. Sono 100 storie vere di artiste, scienziate, politiche e sportive a volte molto note, più spesso sconosciute. Ogni facciata, una storia e nella facciata accanto, un ritratto della donna raccontata, realizzato ogni volta da un’illustratrice diversa. L’idea che soggiace al progetto di Favilli e Cavallo è quella di rafforzare, quantomeno nell’immaginario delle bambine, la presenza femminile in ogni settore dello sviluppo umano, politico, economico, sociale e culturale mostrando dei modelli di riferimento a cui le giovani lettrici possano ispirarsi soprattutto nell’idea che nulla è precluso solo perché si nasce femmine; questo per contrastare i meccanismi automatici di matrice sociale per cui già dai 6 anni le bambine pensano di avere meno talento dei maschi.
I più cinici diranno che questa è solo una geniale operazione di marketing fatta al momento giusto poiché ha, come dicevamo all’inizio, intercettato un vuoto di mercato; i più idealisti diranno che hanno finalmente acceso un faro sulle disparità di genere anche nella narrativa dell’infanzia. Io penso che si tratti di un buon mix di entrambe le cose.
Nonostante entrambe le autrici siano italiane, il libro è stato scritto originariamente in inglese e per finanziare la campagna pubblicitaria, e soprattutto i costi di stampa, Favilli e Cavallo scelsero di aprire un progetto di crowfunding sulla piattaforma Kickstarter. Inizialmente, le varie biografie di donne che sono poi confluite nel libro venivano scritte, e mano a mano inviate, a una newsletter che sulle prime aveva appena 28 iscritti. Questi articoli ricevevano sempre molti commenti e i lettori e le lettrici della newsletter ne chiedevano sempre di nuovi. Quando il numero di iscritti ha superato i 4000, Favilli e Cavallo hanno cominciato a pensare seriamente di raccogliere tutte le biografie in un libro e si sono iscritte a Kickstarter iniziando la raccolta fondi. Da allora, è stata un’escalation.
Il libro Storie della buonanotte per bambine ribelli è in assoluto il più finanziato nella storia del crowfunding: su Kickstarter sono stati raccolti circa 1 milione di dollari da 70 nazioni diverse nel giro di appena 28 giorni. Tra aprile 2016 e l’ottobre dello stesso anno vennero raccolti complessivamente 1 milione e 300 mila dollari.
Per darvi una proporzione, diamo un’occhiata al report di statistiche di Kickstarter. Da quando è stata aperta questa piattaforma, nel 2009, sono stati finanziati 52.603 progetti editoriali per un totale di 208 milioni di dollari raccolti (se ci limitiamo ad osservare solo i progetti finanziati con successo il totale scende a 185 milioni di dollari). Considerando il 2016 come anno di riferimento parliamo di 208 milioni di dollari in 8 anni con una media di 26 milioni di dollari all’anno; questo vuol dire che nel 2016 il solo progetto di Favilli e Cavallo ha rappresentato circa il 5% di tutti i dollari raccolti annualmente per progetti editoriali.
Per fare un paragone ancora più scioccante, secondo il rapporto sul crowfunding in Italia redatto da Starteed, nel 2016 sono stati raccolti, in totale, per tutti i progetti di qualunque area, 91 milioni di euro, che sono circa (col cambio attuale, non so nel 2016) 110 milioni di dollari. Quanto raccolto da Favilli e Cavallo in 6 mesi rappresenta, grossomodo, l’1,2% di tutto il denaro raccolto in Italia in un anno da tutte le piattaforme di crowfunding (che ospitano ciascuna migliaia di progetti l’anno).
Con simili premesse, nessuno, tra noi addetti ai lavori, si è stupito quando il libro, una volta uscito, è balzato in cima alle classifiche. Nella sua versione originale inglese, nel giro di poche settimane, il libro aveva raggiunto le 90mila copie, molte delle quali pre-ordinate su Kickstarter ancora prima che uscisse.
Il 28 Febbraio 2017 il libro viene pubblicato in Italia e nel giro di due settimane ha già venduto 100mila copie. È stato primo in classifica generale (quindi insieme alla narrativa e alla saggistica) per 10 settimane e primo in quella di narrativa per ragazzi (e ragazze) per 35 settimane ed è rimasto nella top 5 dei più venduti per circa un anno, quando è uscito il secondo volume.
Ormai quello delle “rebel girls” è un brand che abbraccia più settori. Le due autrici hanno tenuto un Tedx su temi legati alla parità di genere nell’infanzia e hanno fondato una società che si occupa di empowerment femminile attraverso la vendita dei libri (che continuano a scrivere), la produzione di podcasts e di altre attività legate alla parità di genere con un target di riferimento che è uscito dai confini della narrativa per l’infanzia.
Avrete ormai capito cosa ha fatto di Storie della buonanotte per bambine ribelli un caso editoriale: l’aver intercettato un vuoto, l’aver creato un bisogno e l’aver anticipato la quarta ondata femminista che cinque anni fa si stava cominciando a diffondere e che piano piano prende sempre più piede.
Favilli e Cavallo non hanno solo venduto un libro, hanno venduto un’idea, una prospettiva, una visione della società. E sono riuscite a vedere la visione giusta nel momento giusto. La società si stava cominciando ad interessare sempre di più a queste tematiche a cui dava sempre un maggiore spazio ed esattamente un istante prima che tutti (addetti ai lavori e non) si accorgessero che stava succedendo, loro hanno fatto uscire Storie della buonanotte per bambine ribelli.
Set.
Game.
Match.
E poiché un caso editoriale è sempre anche un’operazione commerciale, oltre all’incommensurabile mole di epigoni di cui all’elenco iniziale, sono ovviamente cominciati a spuntare libri dal taglio simile, con un titolo che richiamava quello delle bambine ribelli, ma o orientato verso i maschi (o verso ambo i generi):
– Storie per bambini che hanno il coraggio di essere unici, Ben Brooks, 2018.
– Storie per bambini che vogliono cambiare il mondo, Ben Brooks, 2019.
– Noi siamo tempesta – Storie senza eroe che hanno cambiato il mondo, Michela Murgia, 2019.
– 20 ragazzi straordinari che hanno cambiato il mondo, J. Olivieri – R. Troiano, 2019.
– Racconti per bambini che sognano di cambiare il mondo, G. L. Marvel, 2019.
– Storie per ragazzi e ragazze che vogliono salvare il mondo, C. Benedetto – L. Ciliento, 2019.
– 20 straordinari inventori che hanno cambiato il mondo, AA.VV., 2020.
– Yeah! 100 storie incredibili di giovani rivoluzionari, Gilda Ciaruffoli, 2021.
O addirittura verso gli animali:
– Storie di animali che hanno cambiato il mondo, G. L. Marvel, 2019.
– Gatti ribelli. Storie vere di felini coraggiosi, Kimberlie Hamilton, 2019.
– Storie incredibili di animali straordinari, Anna Vivarelli, 2019.
– Cani ribelli. Storie eroiche di amici fedeli, Kimberlie Hamilton, 2020.
Cosa che dimostra come il brand sia stato un successo incalcolabile per avere così tanti tentativi di imitazione anche solo dello stile del titolo.
Anche la Disney ha seguito il trend ripulendo le immagini delle sue principesse (che nei film si erano già date una bella svecchiata da diversi anni) e pubblicando libri sullo stile “bambine ribelli” suddividendo le varie protagoniste in chiave più moderna. Notare il sottotitolo “Storie di talenti” atto a rivoluzionare l’ottica passiva nella quale venivano viste le principesse Disney per evidenziare invece un focus più attivo sui loro talenti:
– Ragazze che hanno allenato il coraggio e la gentilezza. Storie di talenti. Disney Princess, AA.VV., 2019.
– Ragazze che hanno allenato l’unicità e la gratitudine. Storie di talenti. Disney Princess, AA.VV., 2019.
– Ragazze che hanno allenato il rispetto del mondo e di chi lo abita. Storie di talenti. Disney Princess, AA.VV., 2019
– Ragazze che hanno allenato la complicità tra sorelle. Storie di talenti. Frozen. Disney Princess, AA.VV., 2019.
Il libro, l’idea alla base e la stessa promozione sono state oggetto di molte critiche sia da chi urlava alla dittatura femminista, sia da chi faceva notare che libri che non rappresentavano le bambine solo come principesse passive esistevano già, sia da chi considerava vergognoso speculare su un tema così importante solo per vendere un libro, sia da chi ha urlato allo scandalo vedendo la biografia di Margaret Thatcher inserita in un’antologia che si professa femminista.
Ma nonostante tutto questo, o forse, anche grazie a tutto questo, il libro ha raggiunto 85 paesi ed è stato tradotto in 49 lingue per un totale di 5,5 milioni di copie vendute.
Per chiudere e per chiarire meglio cosa significa vendere una prospettiva, vi proponiamo la visione del video promozionale uscito a poca distanza dalla pubblicazione del libro. Tutto comincia con una ragazzina, davanti a uno scaffale pieno di libri per l’infanzia, che cerca una fiaba che parli di una bambina che vuole diventare astronauta.
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